La nozione della prima casa, quella che Rykwert cerca e adotta in On Adam’s House in Paradise è paradigmatica anche di una prima nozione utilitaristica di Albero e come tale è difficile trovarne un inaugurale aspetto archetipico sintetico. La grande foglia-tetto per ripararci dall’acqua non avrà mai l’estensione corruttiva che attribuiamo alla parola bugigattolo. Tuttavia nella manualistica botanica ottocentesca il sogno di una casa-albero con radici tanto vigorose e fronde lussureggianti come muri e tetto, inaugurano la visione di una tipologia abitativa che è al confine con la concezione di un oggetto d’arte; ampliando nello stesso tempo il senso di ricovero e con esso quello di capanna così vivi nel diciannovesimo secolo.
Abbiamo elaborato delle incisioni tratte da testi di botanica di questo periodo e, non senza sorpresa, abbiamo notato la presenza costante nei paesaggi raffigurati di lapidi e tombe come se si cercasse di mettere lo spettatore con le spalle al muro. Come nel famoso esempio di Lacan: se un uccello costruisce un nido non mi meraviglio di trovare in esso delle penne… e forse che anche un cimitero di collezionisti sia la prova certa, la garanzia, di trovarci nelle vicinanze di un’opera d’arte?
R&M