Dove cadrà la polvere?

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Non vi fu mai l’albero del Bodhi e nemmeno il suo specchio lucente, tutto è fin dall’inizio immacolato. Dove cadrà la polvere?

 

Cosa sono gli schemi di R&M?. Sono delle dichiarazioni aforistico-narrative con riferimenti specifici alla questione della visione e fruizione di un’ opera d’arte, soprattutto in riferimento alla posizione e attitudine del visitatore/fruitore e del modus operativo dell’artista. Posizione questa che abbiamo chiamato del visibilitatore, di quella figura che nell’atto stesso del guardare - rende visibile. ( rif. Trop regarder, R&M 2017). Negli schemi sono assenti immagini. Il riferimento ad artisti o testi dove è trattato il tema del significato di un’ opera d’arte a volte è esplicito, altre suggerito nella trama del racconto stesso. Alcuni esempi : nello schema Love is not in the chair la fotografia citata è quella di Tod Eberle al 101 di Spring Street NY dello studio di Donald Judd visto dall’esterno dell’edificio. Love is not in the chair è anche un riferimento all’opera di Bruce Nauman e Lucius Burckhart.

Nello schema Eurinome la citazione finale è di Wittgenstein.

Esplicito è invece il riferimento - nello stesso schema, ad un’opera di Paola Pivi.

Gli scritti di Freud e Lacan sono citati con le date della loro pubblicazione: “La finezza di un atto mancato” di Freud e “La tristezza del gendarme” di Lacan. Il riferimento al capitolo “Cos’è un quadro” di Lacan seminario del 1964 libro XI è alluso nella traccia narrativa dello schema.

L’affiche dal titolo – Ai fratelli Strugackij ha come riferimento la strage delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 anche se il fatto stesso non viene mai citato. C. Norman Staber scrisse veramente nel 1953 sul New York Herald Tribune quell’articolo di economia che abbiamo citato nello schema. Il titolo dell’installazione è tratto dalla citazione di un monaco buddista contemporaneo di Milarepa. Tema e titolo dell’installazione hanno come riferimento – non esplicitato direttamente ma suggerito, l’opera e la visione artistica di Le Corbusier che – va ricordato, ricevette ancora giovane dal suo maestro August Perret il libro di Edouard Schuré – I Grandi Iniziati ( testo citato anche da Joseph Beuys al tempo della sua adesione alla società antroposofica fondata da Rudolf Steiner ).

Nel 1922 Le Corbusier volle anche incontrare Krishnamurti.

Il progetto dell’Ospedale Nuovo di Ss Giovanni e Paolo- Scuola Grande di San Marco; è l’ultima opera di Le Corbusier, che lavorerà al progetto dal 1963 al 1965, allestendo il suo studio veneziano all’interno dell’ospedale stesso; viene considerata l’opera sintesi del suo lavoro teorico, artistico e architettonico: opera che segna un fondamentale passaggio dalla concezione dell’ospedale inteso come ‘machine à guerir’ a “maison a guerir”- come luogo sociale di relazione tra i degenti e la cura, il personale medico e il paesaggio urbano in cui l’ospedale si inserisce. Le Corbusier morirà in mare a Roquebrune-Cap-Martin il 27 agosto del 1965 mentre nuotava davanti al suo Cabanon.